Analisi della Crisi Economica Cinese: Tra Autoritarismo, Crescita e Sfide Strutturali
Il prof. Adam Tooze ha recentemente pubblicato una serie di contributi sulla congiuntura cinese nella sua
newsletter “Chartbook” (https://adamtooze.substack.com/), che è spesso molto interessante.
Quella che segue è una sintesi dei primi tre contributi, pubblicati il 12, 15 e 20 agosto, che riassumono efficacemente i motivi che hanno guidato la view macro della DB&B Consulting sulla congiuntura cinese.
Avevamo già trattato il tema lo scorso 14 Giugno 2023, in questo articolo.
Premessa
Negli ultimi anni, l’economia cinese ha affrontato una serie di sfide complesse che hanno messo in luce la
complessità delle relazioni tra il suo sistema autoritario, il modello di crescita e le dinamiche strutturali.
In questa nota, vengono esaminate da Adam Tooze le principali interpretazioni della crisi economica cinese
alla luce di tre punti di vista distinti, con l’obiettivo di fornire una comprensione più approfondita della
situazione attuale.
Il dilemma dell'autoritarismo e la paralisi del settore privato
L’approccio dell’ “impasse autoritaria” (Adam Posen “The End of China’s Economic Miracle”, Foreign Affairs)
rappresenta un punto di vista significativo che sottolinea come le tendenze autoritarie stiano riprendendo
vigore Cina e stiano paralizzando il settore privato.
Secondo questa visione, il regime autoritario inevitabilmente incorrerà nell’abuso dei diritti di proprietà, scatenando un circolo vizioso simile a quello vissuto da paesi come Russia, Turchia o Venezuela, di sempre maggiore intervento nell’economia e conseguente perdita di fiducia del settore privato nel Governo e potenziale fuga all’estero di capitali e di investitori.
Ciò, secondo Posen, ha rivelato la fragilità del paradigma “nessuna politica, nessun problema”, su cui la Cina sembrava aver costruito la coesistenza fra un sistema politico dirigista e comunista e la struttura capitalistica del suo successo economico.
Tuttavia, questa prospettiva potrebbe non spiegare completamente le dinamiche recessive attuali.
Il modello di crescita sostenibile e le strutture di potere consolidate
Dall’altra parte dello spettro interpretativo, l’ “approccio strutturale keynesiano” di Michael Pettis (Avoiding
the Fall: China’s Economic Restructuring, Washington: Carnegie Endowment for International Peace,
September 2013) suggerisce che la Cina sta affrontando una crisi economica che viene da lontano ovvero
del suo modello di crescita basato sugli investimenti.
Questo modello sta esaurendo la sua potenzialità di sviluppo ed anzi, come nel caso del settore immobiliare, produce rendimenti marginali negativi per eccesso di investimenti.
Secondo questo punto di vista, la crescita basata sugli investimenti ha raggiunto un punto di saturazione in cui l’economia non è più in grado di assorbire nuovi asset fisici in modo produttivo.
Questa prospettiva offre una comprensione valida dell’attuale impasse cinese, ma anche questa spiegazione potrebbe risultare incompleta, perché non tiene conto di quello che è successo con la crisi COVID.
La sfida dell’eccesso di fiducia e della lentezza nell'adattamento
Un terzo punto di vista, preferito da Adam Tooze, introduce quindi il concetto di eccesso di fiducia e
lentezza nell’adattamento come fattore chiave dell’attuale crisi economica cinese.
L’analisi suggerisce che la Cina ha esposto se stessa a rischi eccessivi, troppo convinta di riuscire a gestire efficacemente anche le crisi più acute (prima fase del COVID) e , nel contempo, per eccesso di fiducia negli strumenti che aveva a disposizione ha reagito troppo lentamente alle circostanze in evoluzione.
Le decisioni audaci, come la decisione di contenere la bolla immobiliare, hanno rivelato un livello di fiducia eccessivo nella capacità del Governo di valutare esattamente costi e benefici delle decisioni di politica economica, il che ha ostacolato l’adeguamento alle sfide.
Questo punto di vista pone in discussione la previsione delle tendenze recessive attuali e fornisce un approccio più dinamico all’analisi della crisi.
Un Nuovo Quadro Interpretativo
Un quadro più completo, secondo Adam Tooze, emerge quando combiniamo questi tre approcci.
Mentre l’autoritarismo, il modello di crescita e l’adattamento alle sfide giocano ruoli importanti nell’analisi della crisi economica cinese, è la loro interazione che ci dà una visione più completa della situazione attuale.
La Cina ha affrontato un momento critico quando il successo iniziale delle politiche di contenimento del COVID nel 2020 ha aumentato la fiducia del Governo nei suoi mezzi e ha portato a decisioni audaci e
rischiose, come la gestione della bolla immobiliare.
Questo ha rivelato un eccesso di fiducia che, unito all’autoritarismo, ha contribuito all’attuale impasse economica. Nel frattempo, il modello di crescita orientato agli investimenti ha raggiunto un punto in cui l’economia non può più sostenere la stessa traiettoria di crescita, ma deve necessariamente dare spazio ai consumi privati.
Conclusioni
In sintesi, l’analisi della crisi economica cinese richiede una visione olistica che tenga conto dell’interazione
tra autoritarismo, modello di crescita e capacità di adattamento.
Mentre l’autoritarismo può limitare l’agilità e l’innovazione, il modello di crescita potrebbe esaurirsi e richiedere ristrutturazioni. Tuttavia, è l’eccesso di fiducia nella capacità del Governo di gestire i problemi e la lentezza nell’adattamento che potrebbero essere i fattori chiave per comprendere la crisi attuale.
In ultima analisi, il futuro dell’economia cinese dipenderà dalla capacità di affrontare queste sfide in modo
strategico e dinamico, bilanciando il potere politico con la necessità di adattamento e crescita sostenibile.
fonte: Chartbook, di Adam Tooze